27 ottobre 2008

La nascita della mia sfiga

si dorme come dei bambini, si dice.
lo si dice perchè i bambini non hanno preoccupazioni.
loro giocano, saltano, videogiocano, vanno a scuola sperando di uscire tenendo la mano del loro compagno preferito.
si mangiano la kinder brioss con due strati di latte e stanno li, seduti con il naso per aria a ripetere le storielle sulle lettere dell'alfabeto.
come quella che ci raccontava la mia tanto non amata mirella. la sua storiella era sulla fatina H. la fatina H che andava vicino alle altre lettere e cambiava il modo di pronunciarle. poteva andare vicino alla C, vicino alla A. insomma, aveva tanti amici.
io quella maestra l'ho odiata dal giorno del Disegno Colorato Male.
si sa, io non sono una brava artista con pennello e colori in mano, ma io la sera prima mi ero impegnata moltissimo: avevo colorato una collinetta con sopra tre persone che dovevano essere mamma papà e cristina, suppongo. ci avevo messa tutta me stessa, ma non era bastato.
il giorno del boom ero in classe, primo banco, forse prima o seconda elementare.
lei passa e prende il mio disegno.
mi ricordo il volo del disegno verso l'alto, con il suo braccio teso verso in su. in mano la mia collinetta felice e le sue parole d'odio verso di me.
"guardate come l'ha colorato", rivolta ai miei compagni.
e da li, suppongo, cominciò la mia vita da sfigata, quella che verrà poi messa in un angolo alle medie, quella che sarà sempre l'ultima in tutto, quella che sono ora.
non riesco a dormire la notte.
forse per via dei traumi non ci riuscivo neanche da bambina.
oppure i traumi da bambina mi fanno stare sveglia fino a tardi, ma di sicuro qualcosa di sbagliato dentro me c'è.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Anche io ho un trauma su un disegno!
Dovevo disegnare un bambino nelle grotte ma non ero capace. L'ho disegnato coi rettangoli (rettangoli lunghi per le gambe, uno tozzo per il torace e via discorrendo).
Il maestro mi ha sgridato e mi ha dato un brutto voto.
Ma io, porco dio, non sapevo disegnare (e non lo so fare, cazzo), non è che non ne avevo voglia!
Scusa ma quando ci vuole, ci vuole.