Non odi tutto questo?
"Non odi tutto questo?"
"odio cosa?"
"i silenzi che mettono a disagio, perchè sentiamo la necessità di chicchierare di puttanate per sentirci di più a nostro agio?"
"non lo so, è un ottima domanda"
"è solo allora che sai di aver trovato qualcuno davvero speciale, quando puoi chiudere quella cazzo di bocca per un momento, e condividere il silenzio in santa pace"
pulp fiction, Uma Thurman e Jhon Travolta.
io odio "tutto questo".
io odio il silenzio che si ricrea in una situazione di imbarazzo. soprattutto in una situazione di "perdita".
quelle situazioni in cui hai perso una persona. no, non parlo della morte. almeno non di quella della carne, ma dello spirito.
quando muore il rapporto che vi teneva uniti, quando cessa l'amicizia e inevitabilmente ci si vede, magari anche dopo molto tempo si crea questo silenzio.
un silenzio di tomba, imbarazzante.
non sai che fare, che dire.
quella persona ti riporta al passato, a giorni felici trascorsi insieme che ormai sono finiti, bruciati, dissolti nel tempo e nello spazio.
neanche le frasi di rito possono cambiare qualcosa, perchè ormai tutto intorno ate si è mosso, ha preso una determinata piega irreversibile.
sei cresciuta, hai fatto tante di quelle cose, molte cazzate, hai visto troppo, ed ora non sei più la stessa.
ma come si può decretare la fine di un era. come si mettono i paletti di "stop, qui cambia tutto".
come si perdono le persone del passato?
le trascuri, si, ma è inevitabile.
e poi si cade in quei discorsi banali e quelle frasi che un tempo sarebbero state superficiali e idiote.
ora non lo sono, non un questo contesto.
i soliti discorsi di routine per fingere interesse, e la frase finale, mi ha fatto piacere sentirti.
è in quella frase che è racchiusa la fine, la fine di un era. chissà.
"odio cosa?"
"i silenzi che mettono a disagio, perchè sentiamo la necessità di chicchierare di puttanate per sentirci di più a nostro agio?"
"non lo so, è un ottima domanda"
"è solo allora che sai di aver trovato qualcuno davvero speciale, quando puoi chiudere quella cazzo di bocca per un momento, e condividere il silenzio in santa pace"
pulp fiction, Uma Thurman e Jhon Travolta.
io odio "tutto questo".
io odio il silenzio che si ricrea in una situazione di imbarazzo. soprattutto in una situazione di "perdita".
quelle situazioni in cui hai perso una persona. no, non parlo della morte. almeno non di quella della carne, ma dello spirito.
quando muore il rapporto che vi teneva uniti, quando cessa l'amicizia e inevitabilmente ci si vede, magari anche dopo molto tempo si crea questo silenzio.
un silenzio di tomba, imbarazzante.
non sai che fare, che dire.
quella persona ti riporta al passato, a giorni felici trascorsi insieme che ormai sono finiti, bruciati, dissolti nel tempo e nello spazio.
neanche le frasi di rito possono cambiare qualcosa, perchè ormai tutto intorno ate si è mosso, ha preso una determinata piega irreversibile.
sei cresciuta, hai fatto tante di quelle cose, molte cazzate, hai visto troppo, ed ora non sei più la stessa.
ma come si può decretare la fine di un era. come si mettono i paletti di "stop, qui cambia tutto".
come si perdono le persone del passato?
le trascuri, si, ma è inevitabile.
e poi si cade in quei discorsi banali e quelle frasi che un tempo sarebbero state superficiali e idiote.
ora non lo sono, non un questo contesto.
i soliti discorsi di routine per fingere interesse, e la frase finale, mi ha fatto piacere sentirti.
è in quella frase che è racchiusa la fine, la fine di un era. chissà.
6 commenti:
Gran post.
Mi sa che ti linko. Non credo che per oggi qualcuno possa fare di meglio. Insomma,vedremo.
Vivo questa situazione da vicino. Come tutti, del resto.
Non lo sa nessuno, non perchè sia un segreto, ma perchè non capita mai di doverne parlare.
Sono stata insiema auna ragazza per tre lunghi anni. Convivevo, con lei. Poi pian piano, la storia è finita. Ci siamo fatte del male. E non tanto silenziosamente.
Per un anno e più la situazione è stata sospesa. Io continuavo ad uscire con ragazzi nuovi, lei continuava a insultarmie a buttarsi nella depressione.
poi è arrivato andrea. Ed io sono partita. Abbandonando Bologna e lei.
Pianti, lacrime. Tutto inaspettato.
Voglia di ricominciare. COme amiche, certo. Amiche diverse da tutte le altre.
E invece. Eccoli. Tutti quei silenzi.
Quegli incontri falliti.
Uno dopo l'altro.
"Questa non è un'amicizia. Non abbiamo più niente in comune". E
poi invece si ricomincia. ma lo sappiamo tutte e due.
Trascurare. Non ci trascuriamo.
Ma non ci siamo.
Nel post.
è tutto un casino.
io ho perso un amica, ho paura di perderne altre.
ma è una cosa strana è strana davvero quella di perdere e poi dover essere costretti a salutare, a parlare. non capisco proprio
io credo che se i rapporti si "riducono" a questo, forse è meglio... nel senso che sarebbero destinati a svanire comunque e probabilmente le cose che accadono li troncano prima e basta, ma sarebbe inevitabile non troncarli.
l'amicizia va al di là del rapporto quotidiano: certo è importante, ma a differenza di un "rapporto amoroso", ha bisogno di molte meno "astuzie" e non perchè sia meno importante, semplicemente perchè è diverso.
è capitato anche a me di rivedere dopo tanto tempo persone con le quali dividevo anche il piatto in cui mangiavo e di riscoprirle diverse, e non sapere cosa dire e finire inevitabilmente a dire cose senza senso per colmare i silenzi imbarazzanti di cui parli.
ognuno fa il suo percorso, e le "ere" non si chiudono ma si evolvono... ed è giusto che sia così!! :)
hai ragione fragoluzza, solo che è cosi difficile cambiare, cosi malinconico, ma si deve fare. e questo è il mio primo vero periodo di cambiamenti. è un anno di transizione. almeno è stato un anno di transizione. spero che finisca, me lo auguro, perchè non cè la faccio più :)
uff.
la mia pubblicità è inutile.
Ha portato qui solo Fragoluzza.
forse sono io, che sono inutile! comunque grazie a te ho scoperto eudossia, la amo!!!!
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