08 luglio 2007

Costrizione Musicale

ed ecco la domostrazione di superficialità a livello locale.
quei luoghi, questa volta a livello locale, appunto, in cui il cervello è un optional (non è un congresso della lega), e si da largo spazio alla superficialità, al mettersi in mostra e alla classificazione di ogni individuo, mediante frasi del tipo:

"hai visto che tette quella li?"

"quella è una porca"
oppure

"dai facciamo una foto insieme"

o le classiche toccatine alla spalla per far girare le ragazze e per dirgli "cè un mio amico che ti vuole conoscere".
sai, cè un mio amico che ti prenderebbe volentieri a calci nel culo, testa di cazzo.
mi stai pure sulle palle, giusto per sottolineare quanto mi ha fatto piacere guardarti anche solo due secondi in faccia.

il regno del materialismo e delle gambe in mostra non è certamente il mio luogo.
non ho le carte in regola per entrare la dentro, oppure ho troppe paranoie in testa per entrarci e trovarmici bene, o, altro ancora, non sopporto proprio queste scene disgustose che sono costretta a vedere;

ragazze mezze nude che sguisciano come anguille e che mi danno gomitate, involontarie ma ugualmente dolorose, o coppiette poco pudiche che mostrano apertamente il loro amore in pista.

h 1.30
"dai entriamo cosi paghiamo di meno, ora"
bagno - giretto - bagno.
le capacità della vescica mia e della mia amica sono leggermente minime.

poi vedo le persone che ci sono. le solite persone. sempre le stesse.
cosi mi viene da pensare, da fuggire da volare via.

chi me lo fa fare, chi mi obbliga a rimanere in questo luogo, con le solite facce, le solite persone pronte a prenderti per il culo solo perchè non sei una figa, solo perchè sei te stessa, e loro sono quelli che pur di rimediare una ragazza si ridicolizzano in pubblico.
si mettono a saltare, mentre le ragazze li guardano sghignazzando e dicendo:

"ha ha ha che scemiiii"

a me non fanno ridere proprio per niente.
anzi, mi fanno solo piangere.

vederli mi rende triste ed incazzata soprattutto.

incazzata perchè sarò costretta a vederli sempre, e sarò ugualmente sempre costretta a stare in disparte, ad essere l'amica delle fighe che ballano in discoteca e che attirano ragazzi come api con il miele, che sono vestite abbastanza fashion.
incazzata perchè non posso fare nulla per cambiare, che sono costretta qui.
incazzata perchè sono io che mi costringo. solo quello.
solo.

mi costringo e mi lego al passato, e rendendomi piccolissima. tanto piccola da essere invisibile, o almeno a volerlo essere.
invisibile agli occhi degli altri, agli occhi di quelli che non sopportano e non tollerano, agli occhi che non sanno far altro che giudicarti e darti un cazzo di numero o a metterti in una scala di preferenza. agli occhi della gente ignobile.
la gente che mi fa incazzare e mi fa schifo. fanculo a loro.

Nessun commento: