09 agosto 2007

oristano non è la verità

ho avuto qualche ripensamento.
forse ieri stesso.
mi dicevo "no, non lo voglio più fare"
ciò che mi entusiasmava pochi giorni, ma anche pochi attimi, prima era svanito. ero diventata totalmente apatica e non volevo fare nulla.
non era un atteggiamento da egoista, no. lo sono molto ma non c'entrava in quel momento.
avevo perso la voglia di tutto, e non ero neanche triste, anzi, non vedevo l'ora di rifugiarmi e stare sola.
ma oggi ho di nuovo quella voglia. mi è tornata la spontaneità, la voglia di divertimento e di ridere insieme a lui, come stavamo facendo ieri.
cosi ho deciso di staccare. prima era un desiderio forte, poi debole e quasi nulla, e ora mi è ritornato, più forte.
stacco due giorni, esco, vado fuori.
vabbè non molto fuori, vado due giorni a cagliari, col mio ragazzo (ebbene, si, l'ho detto), esattamente il 15 e il 16. l'ho proposto io, e ho deciso io, e lui mi ha detto "come preferisci tu, amore".
vado via due giorni da questo casino, dal computer, dalla mia droga, da mia madre che urla e che fa la deficiente con gli ospiti, da mio padre che si incazza perchè mia madre non capisce come deve mettere i piedi per ballare il ballo sardo, da mia sorella che mi tuona, dalla mia stanza che è sempre e continuamente polverosa, per via della mia poca voglia di spolverarla, dalle mie tende che mi fanno vedere gli alberi e il muretto a fianco a casa di un colore giallino-verde, dalla mia musica, dalla mia casa a due piani più mansarda, da oristano.
da lei.
la mia città, il mio paese, il mio mondo, il mio villaggio, l'agglomerato urbano che un tempo mi sembrava immenso, dalla fantastica e meravigliosa oristano, dalla spenta oristano, dalla annoiata oristano.
perchè lei è un po come me, e un po come tutti i suoi cittadini.
bella dentro, ma con una voglia di esserlo anche fuori, con le mura ancora alte, le luci fioche che la illuminano, ma poco, giusto il tanto per vederci a dieci centimetri di distanza.
una città annoiata, come lo sono anche io. vuole divertirsi, lamentarsi e annoiarsi, tutto in un unico istante.
vuole troppo, ma non avrà mai niente.
una città che non è in grado di stare da sola. spenta nella bella stagione, per lasciar posto ad altri posti, e altrettanto spenta nell'altra stagione, quella fredda ma non brutta, per via delle persone che sono spente gia di loro.
è cosi oristano, una fantastica cittadina spenta, che tutti amano e odiano, ma dalla quale non ci si può staccare.

1 commento:

Lhj ha detto...

Ti capisco... Anche se ormai è passato tanto tempo da quando sono partito per l'uni, passare per certe strade, o per certi vicoli in piazza Roma mi fa sentire un po' la nostalgia di Or. I gradini su cui mi sedevo a 15 anni, i Saia dove passavo un buon 30% delle mattinate, le porte che ho pasticciato.. Senza contare la famiglia. D'altro canto Oristano offre poco per un futuro, l'università non c'è, e quindi nemmeno la gente della mia età, e mi dà un senso di stagnazione non indifferente. Come dici tu, amore/odio. Bel post, un bacio.