04 luglio 2007

Sentito a studio aperto (si si ok fa schifo, lo so)

si è ammazzato.
non ne sapevo niente di lui, ma è morto, proprio domenica scorsa, ignara di quel che accadeva, e di quel che accade al di fuori di queste quattro mura fatte d'acqua, che isolano un po la sardegna dal resto del mondo. un'isola felice la nostra. non fatta di banditi, pastori, e pecora. no. c'è di meglio. è fatta generalmente da ottusi, paraocchi e soprattutto criticoni.
ahia.
brutta specie quella.
che poi se non ci stai attenta puoi finire nel giro, e da li, ahimè, è difficile togliersi, ne so qualcosa.
al di fuori di questo alto muro, che si erge più che altro in ogni singola testa sarda (o quasi, scusatemi, non voglio fare di tutta l'erba un faccio), succede qualcosa. forse qualcosa riscontrabile anche qui da noi, da vedere sotto un altro punto di vista, più scherzoso o semplicemente innocente.
ma del fuori che parlo io è difficile che si ritrovino aspetti positivi o scherzosi.
un ragazzo che viene violentato e penetrato con un ombrellone.
e la penetrazione non è solo fisica ma anche psicologica, soprattutto psicologica.
il dolore lo senti nel cervello, a livello di umiliazione e vergogna.
quello stesso ragazzo che muore.
si getta da una nave in pieno, e il mare che lo accoglie fra le sue braccia. il mare lo accoglie meglio di quanto l'abbia accolto la terra, con i suoi esseri e con l'uomo.
ha preferito il mare alla vita, il mare che non è il suo ambiente naturale l'ha potuto ripulire di tutta la ruggine che era dentro di lui.
la ruggine che si sgretolava e che cadeva a pezzi ad ogni movimento di quei ragazzi.
quei vecchi e decrepiti ragazzi. per usare un eufemismo.
per non dire proprio quei coglioni, quei rincoglioniti patentati. per dirla in termini corretti, anche se scurrili.
le loro ossa saranno ancora morbide, la loro carne debole, il sangue perfetto, ma il loro cervello no.
il loro cervello ha cambiato almeno un paio di teste. è vecchio. strausato. da gettare via come carta straccia.
è talmente vecchio che perde ruggine. cosi come il loro tuttuno.
perde ruggine, sono antichi, quasi vintage.
almeno in termini metaforici, ovviamente.
ma perchè allora esiste al mondo tanta gente cosi vecchia e leggermente retrò?
non capisco lo spreco di vivere se poi dobbiamo sopportare tali tragedie, tali cazzate.
questi bambini che si pugnalano alle spalle.
"io ho il pipino più grande del tuo, ah-ah-ah"
"io sono bianco e tu sei nero ah-ah-ah"
"tu sei messicano, muori ah-ah-ah"
e come non piangere, poi, davanti a tanta tristezza?
altro che film strappalacrime, un ginocchio sbucciato, la protagonista di beautiful che muore.
guardiamoci intorno, guardiamo come va il mondo, quanto odio cè, quanto razzismo cè.
che poi mi chiedo. perchè? perchè razzismo? da dove nasce questo odio infondato se non una tremenda paura del conoscere? l'uomo talvolta è troppo sciocco, troppo ignorante nel non voler conoscere, sapere, accettare.
non apprezzare, non lo chiedo.
ma accettare e rispettare.
rispettare che un uomo morto con i polsi bucati appeso in una classe di prima elementare possa turbare qualcuno. rispettare che quello che voglio fare io non è da criticare a priori senza conoscere. rispettare il fatto che una persona sia quella che è, e accettarla per quella che è.
intelligenza, ci vuole solo un minimo di intelligenza.
e questo mondo potrebbe essere meno arruginito.

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