23 giugno 2007

Un coniglio a pois...

il mio problema maggiore è quello di vivere nel passato, nell'ombra chiarissima di quello che ho gia vissuto.
è chiara perchè so con esattezza ciò che mi aspetta, perchè è passato, appunto.
vivo nel mio passato bello e gioioso, quello di un anno fa, quello che mi riporta alla maturità, forse anche per colpa dei telegiornali che continuano a dare notizie su notizie di giovani che preparano tesine, che sbuffano perchè i temi sono troppo difficili, e che si lamentano del troppo caldo per studiare.
vivo indietro di 12 mesi, o almeno, vorrei.
un estate fantastica quella del duemilasei, un estate di svolta che per me ha significato tanto. e ora sembra essere ricominciato tutto da capo. non so se è un bene, o no.
ma si, forse un segno positivo, una seconda chance, un secondo tentativo.
la vita mi ha detto, dai bibi, riprovaci, ti do una possibilità, non la buttare.
certo il prezzo è caro, ma la sto sfruttando al meglio, valutando cosa è meglio per me, e sperando di uscirne vittoriosa.
ci vuole curiosità nelle cose, per sperimentarle e per capirle dal didentro. come a mia curiosità che ogni volta mi riporta a scavare fra i ricordi, ad accendere la lampadina impolverata della mansarda e guardarmi intorno con aria felice e allo stesso tempo nostalgica.
guardare tutti gli scatoloni con i miei giochi, ma sneza trovare ciò che mi aspettavo di trovare.
il sapientino che mia cugina aveva voluto a tutti i costi regalarmi per "iniziarmi" all'inglese, e che mi era piaciuto un sacco, i puzzle formato gigante delle favole più belle, la lego, soprattutto la lego, le tazzine da the, i pupazzi, fra cui cito mr millepiedi e la gallina coccodè,e via tutti gli oggettini che usavo da piccola per divertirmi, dietro le urla mia madre dovute al mio grande disordine.
poi il cilindro ricoperto di fiori.
un cilindro cavo dove tenevo altri giochi. ieri l'ho riesaminato, come facevo costantemente.
l'ho aperto e frugando un po ho trovato lui, il mio coniglietto di pelouche degradato dal tempo, con una bellissima tutina arancione a pois bianchi, ormai privo del naso.



non so da dove venga, se è un regalo o un acquisto dei miei, non ne ho idea alcuna.
so solo che lui (non ha un nome, non l'ho mai battezzato) era il mio coniglietto preferito in assoluto. lo portavo dappertutto, sempre.
da piccolina, tipo a tre anni, sono stata operata alle adenoidi, perchè ero una specie di macchina produci-moccio. producevo tanto di quel muco nasale che mi rendeva quasi impossibile la respirazione.
per non contare delle prese in giro dei bambini all'asilo, anzi, soprattutto delle bambine, che loro erano veramente stronze. tranne anna, lei no, ovviamente.
sta di fatto che hanno deciso di operarmi e tutto ad un tratto mi ritrovo in questa sala enorme, infinita, o almeno io la ricordo cosi.
sulla destra una porticina con una stanza, che, paragonata all'abbondante atrio, era solo uno sgabuzzino.
li dentro c'erano 4 o 5 letti messi in un modo da recuperare più spazio possibile.
lo so è un controsenso ma è cosi.
mi ricordo solo una delle mie compagne di stanza con cui giocavo sempre e con cui avevo fatto amicizia. poi un giorno, ero seduta nella panchina con lei e viene il dottore tutto imbavagliato, fra camice e mascherina.
dice qualcosa tipo "porti la bambina signora" a mia madre, che fa ciò che gli viene ordinato. mia mamma mi accompagna verso un pochettino e poi mi lascia e il dottore prende la mia manina.
mia mamma mi saluta, cercando di prendere il coniglietto. ovviamente io, disperata e un po isterica gli dico NO!, cosi il dottore dice qualcosa tipo "ma no, glielo lasci pure".
non ricordo come fosse quel dottore, so solo che lo amo. è un grande, lo adoro per quel che ha detto.
mi ritrovo cosi stesa su un lettino di ospedale con un sacco di gente intorno, dottori e suore con il cappello strano, quello rivoltato verso su, che è enorme e deve pesare una cifra!
il mio coniglietto era a fianco alla mia spalla destra. avevo chiesto subito ad una di quelle persone dove fosse, per paura di perderlo.
una suora comincia a parlarmi:
"ora ti dobbiamo addormentare", dice, cosi cominciano a ficcarmi degli aghi nelle mie piccole braccine e comincio a sentire una specie di sonnolenza mentre, voltandomi verso sinistra, vedo la mia compagna di giochi piu in la, stesa nel lettino come me, anch'essa circondata da dottori e suore di bianco vestiti.
poi il nulla.
ricordo solo il risveglio e una grandissima sete.
e 17 anni dopo lui è qui, ancora qui, nel mio fianco sinistro, mentre dormo. è un pupazzo, ma gli voglio bene lo stesso, poi è un coniglio. deve esssere per lui che amo i conigli, che il mio colore preferito è l'arancione e che adoro i pois. eh si.. proprio cosi.
forse non vivo nel passato di un anno fa, forse vivo nel passato di 17 anni fa, ancora...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

che bello.
Andrea è uscito, a lavoro.
Io sto qui, a leggere e a non leggere individui esterni, lontani, sconosciuti.
e un post mi ha colpito.
il tuo.
forse non è stata proprio una giornata persa.

Biby__ ha detto...

certe volte mi sento davvero felice. questo è uno di quei momenti, grazie :)