28 giugno 2007

luoghi dell'infanzia...

si dice che il ritorno ai luoghi d'infanzia sia bello.
rivedere gli alberi dove ti nascondevi mentre giocavi a nascondino, le piazze dove inventavi mille differenti giochi, le cabine telefoniche rosse che fungevano da casetta, e tutte le ietre e pietruzze per giocare a campana.

senza contare la parte fisica che ti teneva compagnia, ovvero, gli amici.
parte della mia infanzia, almeno tutte le domeniche, le ho trascorse in un paesino del nuorese, di cui mia madre era originaria.
da piccola era divertente andare, con nonna che faceva le patatine fritte e le uova che venivano direttamente dalle sue galline, e zio che mi invogliava a mangiare il suo prosciutto appena fatto.
essendo poi una bambina abbastanza spigliata, in pratica il contrario di ora, mi era facile trovare nuove amicizie, bambini disposti a sbucciarsi le ginocchia insieme a me e mangiare l'uva rubata agli altri cortili.
che ragazzini simpatici.

eppure io una volta rimasi shockata da alcuni giochi di quei bambini, che ad occhio e croce avevano la mia età, quindi non più di 8-9 anni.

diciamo pure che in alcuni giochi scoprivano se stessi e le proprie fantasie, per non dire che proprio allungavano le mani come fossero uomini quarantenni un po vogliosi.
in alcuni giochi infatti toccavano proprio il culo alle ragazzine, ed io ero rimasta proprio a bocca aperta dalla nonscialanse che usavano.

evidentemente non mi rendevo conto della loro posizione.

ovvero, loro erano costretti a vivere in un villaggio di cinque case con niente, proprio niente, quindi a maggior ragione dovevano inventarsi qualcosa, o magari passavano i momenti a spiare i genitori in atti non molto pudici, che ne so. sta solo di fatto che ero sconvolta da quei ragazzini.

cosi avevo deciso di andarmene a casa. che forse era meglio.
sono una vecchia dallamentalità chiusa? ok, io non ci stavo a farmi toccare il culo da dei ragazzini che erano anche un po coglioni.

e lo sono ancora, a giudicare dalle facce che vedo, molto saltuariamente, per mia fortuna.

sta di fatto che domani sono obbligata a ritornare nel paesello delle non meraviglie, a rompermoi i coglioni per un bel po di ore, visitare i parenti e sentire ripetere la solita cantilena che ormai sento da un bel po di mesi, e soprattutto essere costretta a ripetere le stesse cose che dico io da un po di mesi.

non dite che è bello tornare ai luoghi dell'infanzia, perchè non lo è sempre. non per me, almeno.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Vai tranquilla, magari trovi qualcuno di quei ragazzini che è diventato un figone e ti tocca il sedere...
:-)

Biby__ ha detto...

noooo capfindus! sono tt insuatiii che schifoooooooooosuhausaushua