26 maggio 2007

Profondissima Quiete

Ogni giorno vedo mille cose nuove, mille colori, mille movimenti, mille occhi che si incorciano ai miei, nuove cose avvengono. muore gente, persone caoaci di uccidere per appena un pugno di monete. persone capaci di uccidere per orgolio. maestre che sperimentano nuove tecniche psicopatiche d'educazione.
e ancora colori e paure che si scontrano fra di loro dentro di me.
e vien da guardare su, nel cielo stellato, nell'oltreuniverso, che è l'unica cosa che mi da sicurezza.
mi da sicurezza perchè è ignoto, perchè potrebbe esserci qualunque cosa aldilà di quella massa informe e nera.
ci potrebbe essere un Dio senza dadi, il niente, oppure una bambina che ogni giorno, tornando da scuola, va a controllare l'"universo" che i suoi le hanno regalato per il compleanno.
la realtà è che siamo cosi piccoli ed inutili.
una persona potrà mai distruggere il mondo? questa terra verrà mai cancellata?
che importa, noi siamo solo niente di fronte ad un infinito spazio che ci circonda.
l'infinito, ma che è l'infinito?
si potrebbe rispondere tranquillamente con: "un qualcosa che non ha fine, senza fine, in-finito", un numero che continua sempre, una cosa che si dilunga nello spazio, il tichettio eterno di un orologio che ci sarà per sempre.
è una realtà che l'uomo non puo conoscere, come il noumeno di Kant e Schopenhauer, un concetto-limite per la mente umana, uno stop ideologico che ci dice "hey fermo, piu in la non puoi andare".
infinito come per voglia di fuggire, come "canto della creatura oppressa" di Leopardi che racchiude il suo stato d'animo da recluso in una delle (a parer mio) piu grandi opere italiane, ovvero:

Sempre caro mi fu quest’ermo colle
e questa siepe che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni e la presente
e viva, e il suon di lei: Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare.

infinito come la natura che ci circonda, la natura è infinita, colei che ha generato il tutto e il niente, e noi, che ne siamo solo una piccola rappresentazione, dobbiamo vivere in funzione di lei, nistra grande e unica madre.
la natura che ha generato tutto ciò che di piu splendido e pericoloso cè al mondo.
tutte le stelle sopra di noi e il tuttuno nero che ci circonda.
eppure da un anno a questa parte mi affascina l'universo.
mi affascina questa massa che non conosciamo perfettamente, i buchi neri, wormhole e balle varie, i fenomeni relativistici che si vedono solo in corrispondenza di queste zone.
la possibilità che ci sia qualcosa oltre i buchi neri (benchè siano solo stelle morte), ma il fatto di non potersi avvicinare neanche minimamente, causa la disintegrazione immediata per effetto della relatività, o almeno credo.
ma è affascinante il sapere che cè altro da sapere (che simpatico gioco di parole), il niente e il tutto. è affascinante.

4 commenti:

Quintin ha detto...

come mai questa impennata di scienza? :)

Marco ha detto...

Curiosa questa tua riflessione. Effettivamente le metafore che hai usato non colgono ciò che dovrebbe essere l'infinito rimandano solo all'idea di un tempo che continua o di un finito che non finisce (scusa il gioco di parole). Diciamo che stanno ancora all'interno della logica spazio-temporale.
Ps
Bella la frase della vignetta, non l'avevo notata l'altra volta!

Marco ha detto...

Curiosa questa tua riflessione. Effettivamente le metafore che hai usato non colgono ciò che dovrebbe essere l'infinito rimandano solo all'idea di un tempo che continua o di un finito che non finisce (scusa il gioco di parole). Diciamo che stanno ancora all'interno della logica spazio-temporale.
Ps
Bella la frase della vignetta, non l'avevo notata l'altra volta!

Biby__ ha detto...

quinto sono un pozzo di scienza (e anche di cibo)

marco, grazie, volevo solo sottolineare come siamo inutili, e che l'importanza che si da a certe personalità è alquanto inutile (scusa la ripetizione:) )