13 ottobre 2007

quest'amore dall'ansia di perdersi ha avuto in un giorno la certezza di aversi

perchè quando la tua vita cambia in mlio, in peggio, in nonlossò, in minima parte, in grande parte, in media parte, quando cambia hai voglia di urlarlo a tutti, e ultimamente sto ulando troppo, e le mie corde vocali vorrebbero anche riposarsi, non perchè sono una cantante e devo riposarle per questo motivo, sia mai, io sono stonata come una campana e mezzo. ma devo far riposare le precchie altrui che se no saranno loro a dirmi "basta ci hai rotto i coglioni".
è dunque meglio cmabiare argomento di tanto in tanto, senza rivamgare amori e dolori, de cuori e non voglio starti lontano e mi mabnchi e andiamo al ristorante cinese e i tuoi amici che mi odiano perchè stai sempre con me, e il materassino per terra dove dormire la notte perchè io ti butto giù dal letto, e le crepes, che ti ho fatto scoprire io e ora le vuoi tutti i giorni, e le schifezze che mangiamo e le discussioni per cazzate come il decidere se planet terror è bello o no e le mille cose che ci fanno ridere e le mille che mi fanno piangere.
l'ho smessa, finisco per un week-end un po' più lungo del solito dove a casa ad oristano mangio e studio, si perchè la mia nuova facoltà che mi farà diventare una scenziata della politica (e non una politica) mi obbliga a studiare economia politica, domanda offerta, elasticità e quant'altro, 7 capitoli iniziali per le prime sei lezioni di usai, prof di cui ammiro soprattutto l'eleganza e il fascino, che son cose che comunque posso dire, tanto in questo week-end riccardo non lo posso nominare, almeno non in questo contesto di blogger. economia politica mi accompagna in questo primo semestre da politologa insieme a statistica formata da grafici e medie, storia moderna, date più citazioni, e per finire diritto pubblico, che non vedo l'ora di finire, visto che il docente in questione è un ragazzo alquanto prolisso, una pausa infinita fra le due ore di economia e le due di statistica.
poi ci sono i colleghi.
ci son trecento persone, insieme a me in quell'aula.
cè la tipa secchiona che prende appunti il giorno della presentazione dei corsi, quell'altra ancora secchiona che ha già tutti i libri originali a lezione (ne ho comprato originale uno e l'ho pagato 58 euro.. ma vaff), cè il tipo col cappellino a rombi e l'amico col cappellino uguale che cuccano le ragazze di birori, ci son quelli in gruppone di un'ex classe che dicono cazzate davanti a me, ed io scrocco risate. erano davanti a me perchè la loro probabilmente ex compagna di classe ed ora collega entra in aula, si siede e urla a loro che stanno in fondo (che fa più figo stare dietro, ma non vedi un cazzo perchè l'aula è grande come un anfiteatro romano grande, questo perchè non so se ne esistono piccoli ma non credo)
: "dai venite qui, no io non vado dietro"
e loro si che si avvicinano, vengono in tre spiritosissimi e si siedono e la prima cosa che dice lei è:
"e non disturbatemi che devo seguire", il chè si può tranquillamente tradurre in "dai fate casino cosi rido".
e loro si che fanno caino, durante le pause, e mi aiutano anche a sopportare la noia e dolori mestruali, perchè devo stare 6 ore incollata a quei 10 cm quadri alzandomi ogni dieci minuti perchè il tipo affianco a me evidentemente è incontinente e non gli funziona la penna, e non riesce a scrivere tutti gli appunti delle slide, e deve imprecare ogni 3 minuti e mezzo.
ci sono poi quelli del vecchio ordinamento che si distinguono per la giacca a cravatta. son già laureati a parer loro, ma non riescono a passare gli esami del primo anno, a parer di tutti, soprattutto del prof di statistica che dice "non elemosinatemi 18 perchè non ve lodo anche se vi state per laureare".
ci sono poi queli che, come dicevo prima, stanno dietro perchè fa figo, perchè sono più in alto, e più lontani come alle superiori e credono di poter fare il cazzo che vogliono (io ero sempre dietro l'anno scorso e nei 5 anni di superiori).
infine ci sono quelli dei primi posti, che stanno per lecchinare, o no? so solo che son cazzi loro perchè io in quelle poltroncine un giorno mi son seduta perchè non c'era altro posto e il giorno dopo avevo i dolori perchè per scrivere ero tutta storta accidenti ai posti che non ci sono.
poi ci sono quelli soli come me, che quando non sanno che fare sblocccano e bloccano il cellulare, sperando di ricevere qualcosa, in modo da avere qualcosa da fare, perchè la noia se no ci assale, ed è paranoico.
poi torno a casa, dieci minuti di discesa tre piani di scale ed entro nella mia camera-forno, che sta dietro piazza del carmine, al modico prezzo di duecentoeuro al mese, con sonia giulia silvia ed ilaria e riccardo, che è il sesto coinquilino adottivo di quella casa dotata di due bagni, bella cosa.
ci sono i viaggi in treno, i regalini bellissimi, i gattO e le altre piccole cose di cgliari. a breve ci sarà anche la mensa, e li ne vedrò di cotte e di crude, ma spero di cotte perchè a me la carne piace bruciata e la pasta scotta. sto diventando prolissa come deffenu, quindi vi lascio e vi bacio, miei cari blogger, lo studio mi attende e il libro lo stesso, forse scriverò anche io un libro da grande, chissà...

3 commenti:

abejandrea ha detto...

però, ne avevi da dire eh?
baci bibionzola... kissesssssssssssssssssssssssssssssssss da ss (ahimè =( ...)

mumucs ha detto...

io odio la vita dell'università...l'ho sempre odiata...

Anonimo ha detto...

ciao bibi!

nn è vero ke l'anno scorso stavi sempre dietro..t ricordo ke durante le lezioni dl giuggioli stavamo SEMPRE in SECONDA FILAAAA!! ahhuuuhhahhh

baci