La fine è il mio inizio
C'è una signora anziana seduta davanti a me, ha seguito il controllore e poi si è seduta qui. non mi ha chiesto se era occupato, o forse l'ha fatto ma non ho sentito perchè ho le cuffie e i lemon tree nelle orecchie, turn turn turn around.
penso che la vita che è all'inizio di terzani sia quella che molti vorrebbero e che troppi non riescono ad avere.
leggo un senso di libertà in quelle frasi. libertà di ogni tipo, ambientale, spirituale, di stampa, di parola, di vestirsi e di mangiare in un certo modo che sia unico. qualsiasi libertà che si possa immaginare negli occhi e nelle parole di un uomo che è quasi alla fine di una bellissima vita.
non si può rimanere indifferenti alle cazzate di quell'uomo, alla volontà di quel giornalismo, eppure non l'avevo mai incontrato nel mio cammino fin ora. mai sentito, o forse sentito si, ma mai letto niente, eppure è accessibilissimo e avventuriero.
diploma, laurea, america, vietnam... e giu di li, insomma, in giro per il mondo.
la signora è scesa a san gavino, il viaggio per lei era breve, mentre io ancora nel treno aspetto di arrivare a cagliari.
è strano come sia comunque pieno di studenti che vanno alla capitale del mio piccolo universo sardo. vari motivi li legheranno a cagliari, non sicuramente quelli universitari visto che ad agosto le facoltà chiudono.
chissà se qualcuno va a vedere il proprio amore, va per farsi installare l'adsl tiscali 20mega, o per fare shopping.
si muovono tutti sicuramente verso la futura libertà.
libertà economica, individuale, lontano dalle braccia materne ormai troppo strette per loro.
il ragazzo che legge il libro di non si sa cosa con il forse ipod nelle orecchie, il manuale di letteratura greca e latina, interessante incontro con i classici mischiato al caldo di trenitalia. magari come me l'anno scorso cercava di tenersi impegnato leggendo un libro di letteratura italiana noiosissimo, della mia vecchia facoltà.
troppi cambiamenti in una sola vita, ma troppe poche libertà, perchè il rapporto è cosi basso? dovuto ad una lezione di matematica seguita male o ad un modo di vivere sbagliato?
poco tempo fa avevo detto che volevo essere qualcuno, che volevo guadagnarmi il mio essere, ma per fare questo dovrei lavorare per mantenermi gli studi, non dovrei chiedere soldi al papi, dovrei essere più indipendente.
ma c'è un momento, al quale ho iniziato in modo forte la mia amica anna, in cui finisci le superiori e ti trovi quasi subito catapultata in un mondo di insicurezze. tutto ciò che ti sembrava prestabilito e sicuro svanisce in un soffio di vento che viene dalle griglie della metro, alzandoti la gonna e facendoti vergognare davanti al duomo.
quella sicurezza del prima che ti rassicurava e ti teneva compagnia lungo il tuo cammino, che prima o poi vola via e ti lascia da sola. in qualche modo è positivo perchè ti permette di razionalizzare anche le piccole cose, di prendere in considerazione tutto e di analizzare cause e conseguenze.
ti lascia perdere, ti mette alla prova, e ti riprende in alcuni momenti in cui ti puoi sentire nuovamente felice come una 17enne che organizza la sua festa dei 18 in classe con i suoi amici nella routine quotidiana che da grande rimpiangerà.
la fine è il mio inizio, vale in ogni momento della vita, la fine della gravidanza è l'inizio della vita, la fine dell'adolescenza è l'inizio della maturità, la fine delle superiori è l'inizio della vita. non stabilita per tutti, ma per me è cosi, l'inizio della nuova e vecchia vita. sei te stessa più razionale, più distaccata, sempre emotiva, ma che vuole cambiare. non c'è la fa, ma il chiodo fisso è quello. la nuova vita da innamorata più o meno sicura di se stessa.
la fine è il mio inizio, e lo sto cercando di coltivare piano piano.
1 commento:
si potrà cominciare qualcosa di nuovo senza aver finito il capitolo precedente? domanda che denota la mia disorganizzazione cronica, che va estirpata alla radice SUBITO. più o meno, ehm.
Eudossia
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