29 ottobre 2008

Occhi aperti, anche di notte

sono le 5, 52 e sono sveglia.
a quanto pare è sveglio anche il palazzo di uffici di fronte. saranno le pulizie, oppure la sola voglia di mostrare a tutti che "loro lavorano sempre".
mi sono affacciata alla finestra, notando che anche cagliari è sempre sveglia.
le luci, le macchine, i camion.
le persone si alzano presto, ma io no, io non devo alzarmi a quest'ora.
devo alzarmi più tardi.
magari più in la la mia sveglia sarà alle 4.00, quando la mia laurea non servirà a nulla e dovrò andare a pulire gli uffici di fronte per mangiare.
passa un autobus, sono svegli anche i conducenti, a quest'ora.
ho letto i post di milano, di ormai due anni fa, e mi è venuta una nostalgia per quella voglia quasi maniacale di scrivere tutte le piccole cose sul blog, di postare ogni movimento. ora quella voglia non c'è più, è nascosta anche la voglia di andare contro il sistema, quella che un po' mi caratterizza.
non ho voglia di manifestare, occupare è una cosa inutile, e sfotto chi lo fa nella mia università.
non c'è l'ideologia di un tempo, non c'è la voglia, la vera voglia di cambiare. in me non c'è più. sarà evoluzione o devoluzione?
fra quattro ore andiamo a fare lezione davanti all'unione sarda, per smuovere un po' di coscienze, per far arrivare il messaggio al senato.
riconosco il bel gesto, ed anche la mia voglia di farlo. sono contenta di essere un minimo attiva, ma ormai non credo più nella rivoluzione.

27 ottobre 2008

La nascita della mia sfiga

si dorme come dei bambini, si dice.
lo si dice perchè i bambini non hanno preoccupazioni.
loro giocano, saltano, videogiocano, vanno a scuola sperando di uscire tenendo la mano del loro compagno preferito.
si mangiano la kinder brioss con due strati di latte e stanno li, seduti con il naso per aria a ripetere le storielle sulle lettere dell'alfabeto.
come quella che ci raccontava la mia tanto non amata mirella. la sua storiella era sulla fatina H. la fatina H che andava vicino alle altre lettere e cambiava il modo di pronunciarle. poteva andare vicino alla C, vicino alla A. insomma, aveva tanti amici.
io quella maestra l'ho odiata dal giorno del Disegno Colorato Male.
si sa, io non sono una brava artista con pennello e colori in mano, ma io la sera prima mi ero impegnata moltissimo: avevo colorato una collinetta con sopra tre persone che dovevano essere mamma papà e cristina, suppongo. ci avevo messa tutta me stessa, ma non era bastato.
il giorno del boom ero in classe, primo banco, forse prima o seconda elementare.
lei passa e prende il mio disegno.
mi ricordo il volo del disegno verso l'alto, con il suo braccio teso verso in su. in mano la mia collinetta felice e le sue parole d'odio verso di me.
"guardate come l'ha colorato", rivolta ai miei compagni.
e da li, suppongo, cominciò la mia vita da sfigata, quella che verrà poi messa in un angolo alle medie, quella che sarà sempre l'ultima in tutto, quella che sono ora.
non riesco a dormire la notte.
forse per via dei traumi non ci riuscivo neanche da bambina.
oppure i traumi da bambina mi fanno stare sveglia fino a tardi, ma di sicuro qualcosa di sbagliato dentro me c'è.

26 ottobre 2008

Ciò che non è Sarè...

più tardi pensavo ai test di gravidanza.
più tardi alla vita, e ancora più tardi al fatto che fosse ora di fare una doccia.
e al presente quando ci si pensa?
siamo ossessionati in questo pezzo di libertà chiamata vita dal dopo, dal poi, che ci dimentichiamo l'adesso, che poi è il momento in cui siamo, in cui viviamo. il momento in cui l'essere si esprime maggiormente, in cui stiamo quello che maggiormente ci deve preoccupare.
invece veniamo al mondo, giochiamo, ci facciamo in quattro per riuscire a camminare e parlare, per riuscire a scrivere, per studiare.
per avere un posto nel mondo. no, non si impara più.
si studia per essere qualcuno. non siamo qualcuno che studia ma siamo studenti qualunque, che sognano una scrivania ed un computer possibilmente piatto, ed una connessione a lavoro per dare il peggio di noi, perchè il meglio lo si è già dato prima, e non possiamo darlo sempre.
si studia per avere un lavoro, si lavora per avere una pensione futura.
quando arriviamo poi ad essere anziani ci godiamo il piccolo spazio di vita che ci rimane, non potendo più essere se stessi.
perchè ci si ammala, perchè si perde la memoria, perchè non si riesce a camminare.
siamo animali, esseri umani animali. deriviamo da animali.
siamo quì per il fine riproduttivo, ma il nostro fine è cambiato.
siamo quì per essere, per apparire, per sfoggiare.
la laurea a yale, il dottorato ad oxford, la multinazionale, la facoltà di ingegneria.
e i poveri piccoli studenti che toccano il cielo con un dito quando passano un esame non hanno ancora capito che la dimensione su cui viviamo è completamente sbagliata. è un altra, è quella del "assurdo" della cara Alice.
del mondo che non è e che non c'è.
viviamo in un mondo che non c'è? o siamo noi che non ci siamo?
cosi, tanto per lasciarvi una domanda al curry(carrie).

19 ottobre 2008

E il settimo giorno...

Adoro le domeniche tranquille.
quelle con il sole che entra nei buchini della tapparella, o nelle antine delle persiane, facendo giochi di luci e ombre sul muro e sulla scrivania verde e giallina.
le macchine che passano con un rumore uniforme e quasi calmo, perchè oggi è riposo, sono attente a non trasformare la loro musica in rumore.
niente ingorghi nell'asse mediano, niente intrufolamenti nelle immense rotonde della periferia, niente multifile ai semafori.
solo tranquillità, quando si può.
mi alzo con la mia sveglia biologica, aprendo gli occhi e facendo luce sul computer per vedere l'ora.
vado in bagno e comincio la giornata solitaria senza lavarmi il viso, con ancora addosso la tranquillità del letto e il sonno profondo della notte.
mi piace, quando sono da sola in casa, fare tutte le faccende: colazione, lavatrice, pulire la camera e sdraiarsi a letto per togliere via le paranoie, i pensieri, le stranezze della vita, e riflettere sul perchè di certe cose.
perchè sono qui, cosa sto facendo, cosa sono, cosa ho, e soprattutto, lo voglio avere?
non ci si accontenta mai, è quella la fallibilità dell'uomo.
l'uomo vuole sempre di più, non fa altro che sognare il meglio per se stesso, trovandosi poi per terra, giù, nell'umido terreno a compiangersi.
vivere la vita, ritornare sui suoi passi, compiangersi, rimanere inermi per la paura, non affrontare in pieno le cose, sono le cose che più ci fanno male, ma che non possiamo fare a meno di avere dentro di noi.
perchè non siamo in grado di scegliere, perchè siamo deboli.
io non so sciegliere. io ho una grande lacuna nella mia testa e nel mio cuore.
si chiama coraggio. non l'ho mai avuto, e ne soffro ogni giorno.
ogni giorno combatto con me stessa, mi prendo a schiaffi, ma non riesco a capacitarmi di ciò che posso essere.
devo cercare di farlo, di essere, di scrollarmi la malinconia, la non-voglia anche se la mia indole è questa. devo sconfiggerla.

18 ottobre 2008

Sfogo Universitario

Nonostante la mia particolare tendenza al nascondermi, io, tento sempre di essere carina con tutti, o almeno spero di farlo, anche se talvolta non mi riesce proprio.
tento di essere gentile, di sorridere e di annuire, e di farmi anche un po i cazzi miei davanti alle persone che non conosco o che conosco poco.
eppure ci sono delle persone che proprio non riesco a sopportare, quelle che non vorrei vedere, quelle che cancellerei dal mondo, quelle che si fanno tanto le fighe davanti al 90% degli animali presenti su questa terra.
come quella biondina firmata che sembrerebbe mia collega.
a dire il vero odio il 90% dei miei colleghi, ma lei e pochi altri riescono a farmi incazzare.
ero in aula, miracolosamente seduta per assistere alla lezione (visto che non c'è mai posto), col mio collega che mi chiama barby, ma tanto anche se gli dico che odio questo nome continuerà a chiamarmi cosi, quindi evito.
eccola che si avvicina salutando tutta la classe.
cheppalle.
si inginocchia sulla sedia davanti a noi
"CIAOOOO" e i baci, che, chiaramente si danno sempre, perchè non puoi non dare i bacetti ogni volta che incontri una persona anche 4123124342 volte al giorno.
lei:"Ah oggi sei solo"

...
Ma ci vedi Barbie degenerata????

lui:"no no"
lei:"Come mai oggi da solo? e gli altri?"

cazzo ma sei cogliona dentro allora, ma se ti dice di no, e in più c'è una persona accanto con cui stava parlando prima, perchè non ti metti gli occhiali invece di toglierli per far vedere a tutti il trucco osceno che ti sei fatta?

lui:"no sono con Barby, te la presento"

come se non ci fossimo già conosciute 12442342 volte.
piacere, dico io, anche se non è assolutamente vero.
sono falsa? no non potete dire che sono falsa, perchè di questa qua proprio non me ne frega niente, la falsità si misura con persone per me importanti non con una babbea simile.

parlaparlaparlaparla.
non fa altro che parlare.

sono le classiche persone che credono di essere simpatiche a tutte, che credono di avere cervello, di avere carisma, di essere in prima linea.

carissima.. vedrai dopo questa cazzo di laurea dove ti ritrovi...

14 ottobre 2008

Perchè le voci fuori campo dei telefilm (che poi sono i protagonisti) riescono a fare dei discorsi bellissimi?

Ed io sto qui ad ingozzarmi di pane e rileggere le cose che un anno fa scrivevo, confrontandole, poi, con le cazzate scritte ultimamente.
critiche a miss Italia vs. heyguardateilnuovofilmcheesce
racconti delle mie paure vs. domande cretine
e non posso che analizzarle entro il contesto.
l'anno scorso ero morta e poi rinata, quest'anno sono confusa e stabile.
non ci sono più le scosse. neanche quelle dell'eredità.
la mia vita è bella, bellissima, ma la mia penna è vuota.
non scrivo più come prima, non riesco a divertire me stessa, non riesco a tirare fuori qualcosa che mi piaccia.
eppure sto imparando a parlare Italiano, almeno un poco.
Ho bisogno di una delusione per tirare fuori qualcosa, di essere bocciata, di essere mollata per tirare fuori la vena critica, o la mia vena raccontifera, che mi viene solo in certi momenti della giornata, come quel momento in cui stai per dormire e sei troppo stanca per riprendere il computer in mano e scrivere, oppure il momento che sta fra la nausea/mal di pancia e il dover uscire di casa per andare a lezione.
dovrei organizzarmi dei post it da spargere per la camera, sarebbe anche un bel tipo di arredamento.
potrebbe essere un idea, potrei aspettare, potrei studiare, potrei anche andare in palestra, ma non c'è meglio che scrivere sul blog.
dovrei farlo come mestiere, mestiere bloggher, dovrei avere una motivazione, anche una motivazione per pubblicare questo schifo di post che dice troppo e nulla, come le mie criptiche osservazioni sulla mia vita, dal mio occhio piccolo ma potente.

10 ottobre 2008

Non vedo l'ora!!!

in giro ho letto questa cosa...

"Notizia bomba per i fan di Tim Burton: secondo quanto scritto da Variety il regista porterà su grande schermo "Alice Nel Paese Delle Meraviglie", celebre romanzo di Lewis Carroll."

Finalmente.. finalmente non saremo più ossessionati da quelle 4 principesse stronze della disney, e Alice avrà la sua vendetta. la vedremo in ogni negozio, e finalmente potrò prendermi tutto quello che ho sempre sognato, senza stare a cercare su ebay il copripiumino, il poster, la maglietta, il peluche...
insomma.. per me è un giorno memorabile... *_*

08 ottobre 2008

Domande #2

penso proprio che questa sezione sia riservata all'intimo umano.
ebbene, la mia domanda di oggi mi affligge particolarmente, perchè nonostante tutte le mie ricerche non sono riuscita a sapere il perchè. perchè questa strana cosa che attanaglia gli uomini,
perchè, signori e signori, sentite cosi tanto prurito alle parti intime? perchè mai?

02 ottobre 2008

Utilità del Mac

Non avendo ventole (almeno credo) si surriscalda come una coperta termica regolata al massimo. mi è quindi utile per riscaldare la ceretta prima di usarla sui baffi (che ne ho bisogno).
è quindi dimostrata l'utilità del mac.

Quaggiù qualcuno mi ama...