18 agosto 2008

di seguito riporto alcune chiavi di ricerca (che era da molto che non lo facevo), attraverso le quali alcuni utOnti hanno visitato il mio bloggo.

purtroppo non ho una risposta a tutti, ma almeno posso ridere alle vostre spalle.

"toccatine di tette e culo in discoteca" vai al lux!

"tassa con mio photo milano" eh?

"frasi insensate"
brava/o hai trovato il luogo esatto

"acqua esce calda fredda doccia problemi"
problemi di lingua

"aspettavo con la vescica troppo piena"
ti capisco...

"ano"
....

"come conservare bibi"
in un luogo fresco e asciutto e lontano da fonti di cibo

"come si chiama la canzone che mettono a ciao darwin nella discesa di madre natura
" arearauerareaaaaraureeee

"cosa significa tivubi
" ti voglio bene

"detesto i queen"
(anche io)

"forbice a caldo per sfoltire i capelli esiste?
" ti servirebbe più un libro di italiano

"l'amante di malgioglio"
secondo me è limiti...

"minchia grossa"
e che ci fai nel mio blog scusa?

"piero angela dove vive
" non me lo ero mai chiesto...

"prese in giro su harry potter
" è piccolo, nano, caschettomane e quattrocchi

13 agosto 2008

La fine è il mio inizio

C'è una signora anziana seduta davanti a me, ha seguito il controllore e poi si è seduta qui. non mi ha chiesto se era occupato, o forse l'ha fatto ma non ho sentito perchè ho le cuffie e i lemon tree nelle orecchie, turn turn turn around.
penso che la vita che è all'inizio di terzani sia quella che molti vorrebbero e che troppi non riescono ad avere.
leggo un senso di libertà in quelle frasi. libertà di ogni tipo, ambientale, spirituale, di stampa, di parola, di vestirsi e di mangiare in un certo modo che sia unico. qualsiasi libertà che si possa immaginare negli occhi e nelle parole di un uomo che è quasi alla fine di una bellissima vita.
non si può rimanere indifferenti alle cazzate di quell'uomo, alla volontà di quel giornalismo, eppure non l'avevo mai incontrato nel mio cammino fin ora. mai sentito, o forse sentito si, ma mai letto niente, eppure è accessibilissimo e avventuriero.
diploma, laurea, america, vietnam... e giu di li, insomma, in giro per il mondo.
la signora è scesa a san gavino, il viaggio per lei era breve, mentre io ancora nel treno aspetto di arrivare a cagliari.
è strano come sia comunque pieno di studenti che vanno alla capitale del mio piccolo universo sardo. vari motivi li legheranno a cagliari, non sicuramente quelli universitari visto che ad agosto le facoltà chiudono.
chissà se qualcuno va a vedere il proprio amore, va per farsi installare l'adsl tiscali 20mega, o per fare shopping.
si muovono tutti sicuramente verso la futura libertà.
libertà economica, individuale, lontano dalle braccia materne ormai troppo strette per loro.
il ragazzo che legge il libro di non si sa cosa con il forse ipod nelle orecchie, il manuale di letteratura greca e latina, interessante incontro con i classici mischiato al caldo di trenitalia. magari come me l'anno scorso cercava di tenersi impegnato leggendo un libro di letteratura italiana noiosissimo, della mia vecchia facoltà.
troppi cambiamenti in una sola vita, ma troppe poche libertà, perchè il rapporto è cosi basso? dovuto ad una lezione di matematica seguita male o ad un modo di vivere sbagliato?
poco tempo fa avevo detto che volevo essere qualcuno, che volevo guadagnarmi il mio essere, ma per fare questo dovrei lavorare per mantenermi gli studi, non dovrei chiedere soldi al papi, dovrei essere più indipendente.
ma c'è un momento, al quale ho iniziato in modo forte la mia amica anna, in cui finisci le superiori e ti trovi quasi subito catapultata in un mondo di insicurezze. tutto ciò che ti sembrava prestabilito e sicuro svanisce in un soffio di vento che viene dalle griglie della metro, alzandoti la gonna e facendoti vergognare davanti al duomo.
quella sicurezza del prima che ti rassicurava e ti teneva compagnia lungo il tuo cammino, che prima o poi vola via e ti lascia da sola. in qualche modo è positivo perchè ti permette di razionalizzare anche le piccole cose, di prendere in considerazione tutto e di analizzare cause e conseguenze.
ti lascia perdere, ti mette alla prova, e ti riprende in alcuni momenti in cui ti puoi sentire nuovamente felice come una 17enne che organizza la sua festa dei 18 in classe con i suoi amici nella routine quotidiana che da grande rimpiangerà.
la fine è il mio inizio, vale in ogni momento della vita, la fine della gravidanza è l'inizio della vita, la fine dell'adolescenza è l'inizio della maturità, la fine delle superiori è l'inizio della vita. non stabilita per tutti, ma per me è cosi, l'inizio della nuova e vecchia vita. sei te stessa più razionale, più distaccata, sempre emotiva, ma che vuole cambiare. non c'è la fa, ma il chiodo fisso è quello. la nuova vita da innamorata più o meno sicura di se stessa.
la fine è il mio inizio, e lo sto cercando di coltivare piano piano.

01 agosto 2008

Cosa vuoi fare da grande?

Cosa vuoi fare da grande?
la carrie bradshaw.
chi non sogna, guardando sex and the city, il telefilm, non il film, di essere quella donna fantastica, indipendente, bellissima, intelligente e con una favolosa carriera. una Carrie Bradshaw era. carrie-era, per chi capisce lentamente.
eppure le ansie delle donne di new york, viste dai suoi occhi, compresa se stessa e le sue tre amiche sono molte, le preoccupazioni, le paranoie, le stranezza.
eppure è anche finzione.
si sogna sempre il cambiamento, o meglio l'evoluzione, il cambiamento in meglio. ma quando si cambia non si è sempre felici. perchè quest'ostinazione a voler cambiare, a detestare il presente e il luogo fisico di interazione sociale accusandoli di essere il male che si sente addosso.
e poi quando il cambiamento è avvenuto, se è avvenuto, solo allora ci rendiamo conto che era tutta pura psicologia.
che non era l'esterno a non andare, non era la terrazzina sulla via tranquilla e boscosa, non era il vetro sporco, non era la statua nella piazza centrale a far star male.
era il cuore, era il cervello con le sue limitazioni, era dentro il dolore, esteriorizzato, certo, perchè la negazione è il primo passo, insieme all'accusa verso il resto.
la mossa più semplice per cominciare a sentirsi male.
accusare l'altro al posto tuo. in questo modo puoi cambiare, puoi farti scivolare tutto addosso prendendo un aereo.
ma non è cosi.
le paranoie date dall'interno si sviluppano e possono evolversi in forza solo nello stesso interno. combattendole, oppure pensandoci la notte, oppure incontrando una persona fantastica che ti permette di esteriorizzare e quindi buttar via le paure.
le paure di sentirsi sole, di non essere capite e di passare il resto della vita sole.
no, non è cosi.
non ci fa cambiare il luogo esteriore, solo l'interiore.

Dovrei, non Dovrei, ma se vuoi...

Penso che dovrei cominciare a pensare un po di più agli altri.
ma non a quelle persone di cui in finale non me ne sbatte niente. Devo pensare a quelle persone che dovrei sentire vicine. le persone che mi piacciono, le persone a cui non posso rinunciare.
Penso che dovrei vestirmi meglio e smetterla di essere pancabbestia.
Penso che dovrei studiare un po di più per riuscire a dare Pubblico e Storia moderna insieme a settembre, ed inoltre dovrei organizzarmi meglio lo studio.
Penso che dovrei smetterla con il computer, mi sta ammazzando gli occhi; che poi dovrò mettere gli occhiali, anche se è il mio desiderio dalla terza elementare, nonostante il dolore che mi provocherebbero al naso.
Penso che cominciare a fare dell'esercizio fisico non sarebbe uno sbaglio.
Lo stesso vale per la dieta (anzi no, quella già la faccio).
Penso che sarebbe bello leggere un po di più, ma non ho il tempo.
Sarebbe strepitoso cominciare a scrivere qualcosa che sia mio e che sia più lungo di una pagina e mezzo (il massimo richiesto dalla prof di Sociologia per le risposte d'esame).
Penso.
Sarebbe bello pensare, prima di parlare almeno.

Tutto per domani

valori particolari e universali, soggettivi e oggettivi.
Lo stare bene con se stessi a che categoria appartiene? cosa è rilassante più di ogni altra cosa per una persona? non una persona normale, quelle sono stronzate psicologiche che vengono sfruttate per considerarci anormali e quindi procurarci stress. non siamo normali, noi siamo persone e basta.
e cosa ci rilassa a noi persone? una vacanza al mare? una spiaggia? per carità, a me il mare stanca come non mai. la sabbia e la salsedine mi distruggono, ma mi divertono. si divertire si, ma non certamente rilassare.
l'alcol non mi rilassa.
molti si rilassano col sesso, ma come fanno.
per alcuni rilassante è andare alla ricerca del profumo top da usare in estate, quando io i profumi li odio e li tengo nelle loro belle boccette di vetro sopra l'armadio, piene da un anno.
per certi il cinema è rilassante. a me il cinema tuona. soprattutto i film d'azione.
rilassante cosa è? è soggettivo e non universale.
rilassarsi è annullare. rilasciare. ammorbidire. stendere.
rilassante per me è tornare a casa e mettere in disordine la camera.
buttare i vestiti per terra e prepararsi per la notte calda estiva, alzare la tapparella con il pensiero di svegliarsi l'indomani con il sole o la pioggia, con il regalo che la natura ci fa ogni giorni, con la rinascita.
rilassante è il pensiero che si fa prima di addormentarsi. il mio pensiero va alle poche righe che riesco a mettere insieme, alle composizioni di lettere che nascono nel dormiveglia e che mi fanno dormire col pensiero che il giorno dopo le metterò sulla carta. quel pensiero mi fa riposare bene, ma il giorno che segue non sono mai in grado di trascrivere quei pensieri magici.