31 agosto 2007

Post Di Mantenimento (neanche un titolo sono in grado di partorire)

Non avete idea, voi mortali, di quanto sia difficile tenere un blog. tenerlo stabile sulla stessa linea e sullo stesso tenore di vita, senza discese ne salite (perchè i lettori si devono aspettare sempre le stesse cose).
uno stesso filo logico che accompagna tutto il blog nella sua vita, dalla nascita fino alla morte (e questo blog è andato incontro alla morte parecchie volte, causa mancanza di idee e spunti).
è per questo che esistono varie categorie di blogghis. quelli utili, di informazione, quelli che divertono, quelli stile diario che informano sui cazzi del blogger in questione, quelli delle ragazzine fescion for fescion rosa che servono essenzialmente come mostra fotografica delle loro grazie, e quelli delle ragazzine darkettone con, rigoroso template nero, che in ogni post scrivono le parole "morte" "mondo" "di" "merda" "come" "la" "mia" "vita" e ogni tanto mettono qualche testo di manuel agnelli (anche io li metto a volte ma il mio template non è nero, uhaua).
il risultato è sempre quello. parole parole immagini e parole e anche video, che rappresentano una persona.
il mio è della categoria "cazzi miei in pubblico" il classico blog che non fila nessuno e che presenta post interminabili che nessuno ha mai il coraggio di leggere. una volta me l'hanno pure detto in faccia, figuratevi.
a volte ho dei punti morti, tipo quest'ultimo mese. giorni in cui entro qui dentro e mi dico.
"cazzo che scrivo?"
e non scrivo niente. anzi, peggio, mi riduco a scrivere le solite cose del post precedente e gli stessi sentimenti e le stesse emozioni, che sono forti, si, ma son sempre le stesse.
e alla fine hanno ragione a mandare a fanculo il mio blog.
il fatto è che non cè nulla da scrivere, non accade nulla di divertente da riportare, nella mia monotona vita da quasi universitaria.
non riesco ad essere cinica-divertente come le blogger che adoro e che leggo con devozione, non ci riesco proprio. evidentemente il mio blog non passerà mai di categoria, poverino.

30 agosto 2007

Here i Am

a volte si prende un periodo di riflessione, ci si stacca dal comune, da quello che sei abituata a fare, ma rimani sempre la stessa, dentro, la solita ragazza silenziosa che se ne sta in un angolo, felice di quello che osserva, di quello che sente intorno.
capta i sorrisi, gli occhi lucidi, le battute nascoste, e sorride un po in disparte.
resta immobile, con la testa piegata verso destra il sorriso stampato e le goccioline di sudore che scendono dalla fronte. ma rimani immobile, ferma, ti smuovi solo per ridere e per fare un cenno di tanto in tanto.
come una piccola principessa che ha un bisogno continuo di essere mossa, di una piccola gomitata sul fianco sinistro, di un incoraggiamento.
perchè sono fatta cosi, ho sempre bisogno di una spina sul fianco, per famri diventare un po' elettrica, per svegliarmi un attimino, per essere quella che sono in realtà, gioiosa, o almeno credo.
non è da me esternare, non sono fatta proprio per far fuoriuscire il mio io con movimenti e con parole. con parole proprio no.
sono più la classica persona che se ne resta in silenzio, che può sembrare maleducata, incazzata, strana, superba, ma non lo sono, dentro son la persona più semplice del mondo, ma in pochi lo capiscono.

28 agosto 2007

Racconto di una notte di mezz’estate

Il letto era caldo, sprigionava calore, come se fosse un caldo raggio solare che culla il sonno. Ergonomico, si, ma di un caldo assurdo.
E di certo le zanzare non aiutavano il sonno. Il loro ronzio che si sovrapponeva, prima uno poi un altro, di varia intensità e distanza. Le sentivo vicine, tanto da poterle scacciare con un minimo movimento della testa, mentre a volte erano talmente lontane che credevo si preparassero a venire da me a tutta velocità, con una forza immane a scagliarsi sulla mia pelle umida e a succhiare il mio sangue, prelibato e dolce nettare per loro.
A momenti volevo che lo facessero, per placare il loro ronzare, che sentivo continuamente, intervallato da i miei respiri che erano forti e profondi.
Non tanto profondi, perché credo di avere una sorta di problema respiratorio. Un blocco che ferma i miei polmoni sul punto più bello di un respiro, quello in cui hai tutta l’aria dentro e la senti in ogni bronchiolo, viva.
I miei respiri erano profondi solo per metà, diciamo.
Ogni volta che ne facevo uno mi veniva in mente un ricordo, che doveva essere delle elementari o delle medie.
Ricordi sparsi ne ho parecchi, cose che mi tornano in mente, soprattutto che riguardano la scuola e gli insegnamenti che ricevevo da essa.
Il ricordo in questione era il modo in cui è più giusto respirare;
secondo la mia professoressa l’inspirazione dovrebbe avvenire dal naso, in modo che tutti i corpi estranei rimangano intrappolati fra i peli presenti nelle narici, mentre l’espirazione dovrebbe venire dalla bocca, in modo che, sempre i corpi estranei presenti nella composizione chimica che usciva dalla fase respirativi andassero via dal mio corpo.
Ma ogni volta che cominciavo a respirare in modo errato e ripensavo a questa frase mi bloccavo, cercando di rimediare, ma era troppo tardi.
Cosi molto spesso facevo il contrario.
Pazienza.
Il caldo mi accompagnava in quella notte. Di più rispetto alle altre volte.
Questo perché ero sprangata nella mia camera, con porta e finestra chiusa in modo da stagnare nella stessa aria tutta la notte, e in modo di non far entrare nessun venticello che potesse nuocere al mio orecchio in fase “esplosiva”.
Avevo l’orecchio destro gonfio causa otite che mi aveva perseguitato per la terza volta. Sempre d’estate.
E in più una leggera febbre che accompagnava il tutto, rendendomi appiccicaticcia, dolorante e precaria d’equilibrio.
Il voltarsi continuamente non mi aiutava, cosi decisi di alzarmi e di accendere la luce.


parte 1

27 agosto 2007

Resoconti di un Week-end Cagliaritano

22 agosto 2007

ma è possibile..

che proprio mentre si scatena il diluvio universale e tu sei in giro con un vestito leggero e senza ombrello (e sticazzi siamo ancora in estate!!!) una macchina si ferma accanto e una voce femminile romana ti chiede:
- che qui vicino cè sta un bar piero?
- bar piero????
- un parrucchiere (facendo il gesto delle forbici che tagliano i capelli, prendendomi palesemente per una demente) per uomo, un barbiere!!
- ah (rincretinita dalle gocce più grandi della mia mano) eh dovrebbe fare inversione e girare a sinistra e fare tutto il giro
- ok grazie.
sticazzi.

per non parlare di quest'occhio rosso che non la vuole smettere di essere rosso. e riccardo che mi spaventa, si preoccupa e mi obbliga ad andare dal dottore, ma non ho voglia.

e poi è possibile non trovare un regalo adatto al tuo ragazzo?
solo perchè il tuo ragazzo ha deciso di essere anticonvenzionale e odiare tutto.
"vi siete trovati" mi ha detto dino.
"simpatico" ho detto io, "ma almeno a me qualcosa piace!".

dai, riccardo, ti voglio bene lo stesso.
anche se non riesco a trovarti un regalo decente e i tuoi sono degni del principe cerca moglie (bellissimo quel film), anche se io sono un po' unfrada e tu no, anche se ho sempre la faccia da demente quando ti vedo, me l'ha detto anche cry, anche se... beh.. anche se tutto, comunque, ti voglio bene, e lo sai che ti voglio bene, ah se lo sai.
l'amore, che bella cosa...

è un po' di tempo che fra le categorie non compare triste, è forse segno di una svolta?

chiedetemi anche a me se son felice, come la cara mumucs, perchè la risposta è positiva anche per me, finalmente!
si, lo voglio! voglio essere felice, e lo sono!

20 agosto 2007

AlterEgo

sono un'eterna romantica, anche un bel po' sognatrice.
si lo so, chi mi conosce forse dice "ma che cazzo stai scrivendo?"
però lo sono, e lo ammetto senza vergogna.
sotto il velo da unfrada che mi maschera bene (spider man me lo mangio a colazione con i cereali dell'esselunga) cè un animo altamente e puramente romantico, fatto di tramonti (forse), di passeggiate presi per mano, di abbracci e di sorrisi teneri (-____-''' non ne posso fare a meno) che sono super celati dalle mie frasi spesso fuori luogo e dai miei sguardi schifati.

soggetto R: mi devi un tramonto
io: ok.

tramonto:

soggetto R: che bello (e se ne sta in silenzio a guardarlo)
io: ma se è solo il SOLE, lo vedi sempre
soggetto R non mi rivogle manco lo sguardo
io: uff
soggetto R: il mare è stupendo
io: ma se è solo acqua!!!!!
soggetto R: e tu sei SINGLE!!!

ma che ci posso fare, è una maschera che ora mi va a pennello, mi fa sorridere, no, anzi, mi fa ridere di gusto.
ci provo proprio piacere ad essere cosi, eppure non lo sono.
anche a me i tramonti piace guardarli in silenzio, anche da sola, e da sola mi piace osservare il mare e le sue onde che sbattono con violenza contro le rocce e formano la schiuma bianchissima in cui mi viene voglia di buttarmi.
ma non devo mai mostrare questo mio lato. perchè? ah boh. evidentemente son fatta male, sono falsa ed ipocrita, chissà.
oppure certe cose mi piace solo tenerle per me, mi piace avere i miei piccoli segreti, i miei piccoli spazi da condividere solo con me stessa e nessun'altro. mi piace stare sola con me stessa anche se in realtà io adoro la compagnia.
la vera compagnia.
non tante persone insieme a me con cui parlare, ma solo una persona, una persona con cui condivido tutto, una persona con cui sto bene. quella è vera compagnia. non conta la quantità ma la qualità, come per tutto (o quasi) d'altronde.
pian piano poi mostro la mia dolcezza, senza tralasciare ovviamente la parte umoristica.
una specie di dottor Jekyll e mister Hyde, infatti ho due soprannomi anche io.
oddio, credo di essere pazza, ma tanto qui siamo tutti un po pazzi, come dice il mio amato stregatto....

18 agosto 2007

Capodanno Blogghifero

senza rendermene conto è passato un anno.
un anno e un giorno, per essere esatti.
un anno di studio (si come no!!!), di viaggi, di aerei (meridiana o arione?), di fogli e foglieti, di affitti e bollette, di lan, di duomo, di nuove amicizie (che fanno sempre bene), di amore, di perdite a metà, di parole parole e parole, un anno di crescita soprattutto, perchè me ne sono accorta, che in anno ho cambiato anche modo di scrivere, forse sono anche migliorata, e non solo in quello, almeno spero.
ci stavo pensando giusto ieri, quando il mio blog compiva un anno di vita.
allora auguri blog, ma soprattutto auguri a me, perchè si chiude un anno un po' faticoso per me, certo le fatiche son minime, ma sono ancora giovane, non ho capito ancora bene il senso della vita.
un anno importante che si chiude, un capitolo che si chiude, e abbandono anche una speranza precedente, ma l'abbandono in modo felice, perchè so che non mi serve più, ora sono felice cosi, e non lo sarei stata, mai. quindi meglio cosi.
si chiude un capitolo, e spero di non rileggerlo, il capitolo, perchè gli errori servono anche per non essere ripetuti, almeno spero.
si chiude tutto e niente, ma l'importante è chiudere, perchè se chiudi una porta si apre un portone. e il portone in questione è d'oro, con tanti disegni sopra, d'argento, azzurri e bianchi, sono bellissimi e il portone è leggero, si apre con facilità.
è bellissimo. speri che sia bellissimo.
addio all'anno passato, ora entro in un nuovo anno.

17 agosto 2007

in memoria del guardiano della porta

il fatto è che a volte mi capitano delle cose, cose spiacevoli si, ma cazzate. piccole cose a cui sto attenta, a cui do troppa importanza, cose che non dovrei neanche considerare, cose che non esistono, cose che se ne parlo con qualcuno questo qualcuno ride, e ride di gusto, talmente son cazzate.
cose che però ad una persona come me fanno incazzare, perchè la poca sensibilità mi irrita, come mi scrisse un po di tempo fa una persona, e cazzo se ha ragione questa persona.
cose a cui non vorrei pensare, ma ci penso, soprattutto mentre guardo cose che mi interessano in tivu come csi e non mi fanno seguire nulla, che già quel telefilm in certi secondi si incasina e perdo metà delle indagini e tutto il filo del discorso, e allora addio orazio chi ti segue più.
cose che non stanno ne in cielo ne in terra, proprio a mezzaria davanti alla mia faccia ai miei occhi, li davanti e non posso fare a meno di vederle.
cose che mi fanno diventare piccola, che mi fanno incazzare, e a volte mi rivengono gli istinti da fuggitiva, quelli dell'anno scorso, dei 19 anni della mia vita, quelli che avevo sempre e che a volte ritornano come anime di ghost whisper che inseguono la protagonista per chiedere aiuto, per comunicare qualcosa ad un familiare ancora in vita. quelle cazzo di anime rompicoglioni come queste piccole cose che mi fanno scappare, ma io non voglio scappare, non di nuovo, perchè ho capito che fa male, che non è da persone intelligenti, che eprsone intelligenti qui non cè ne sono, e se me ne vado anche io addio, e addio anche alla modestia, addio, anzi fanculo, e chi se ne fotte.
allora non vorrei scappare, ma rinchiudermi, in quella stanza con due letti attaccati, le lenzuola diverse e un uccellino attaccato tramite una calamita alle chiavi della porta, con l'odore di alcol e di vita, con il nostro odore, un piccolo buco nero dove stare in pace e dove non si pensa a scappare, a vivere, al futuro al presente e al passato.
si pensa solo allo stare bene, al guardare dogma, a ridere, alle coccole ed agli schiaffi, allo scottex, all'acqua, al the alla pesca, ad i cereali a letto, all'armadio verde, alla poltrona gonfiabile ed a tante piccole piccolissime cose che fanno star bene, che mi fanno dimenticare tutto.
perchè ci sono le piccole cose positive e quelle negative, che costruiscono te stessa mattoncino su mattoncino.
perchè il mondo è fatto di piccole cose, e non sono sempre belle come quella stanza, purtroppo.

Della serie sant'Antonio

Siccome fare le catene è un marchio Sant'Antonio, e quest'ultimo è il Santo preferito da mia madre chiamandosi lei Antonia, non posso fare a meno di accogliere la gentile nomination della carissima Alice, ovvero l'arduo compito di stilare una mia personale classifica delle "cose che non sopporto di più (non più di 5 non meno di 10) con la raccomandazione di non stilare un elenco di quello che è oggettivamente riprovevole o schifoso (cito a mia volta cose tipo il grasso lle serrande che si appiccica alle magliette e la forfora), ma le cose che personalmente mi fanno andare fuori di testa.

premetto che sono una schiappa nello stilare classifiche, anzi, veramente sono una schiappa in tutto.
ma sono felice della nomination, quindi mi metto subito a lavoro.

1. quando mi toccano le vene.
si, sono ossessiva, ho una strana fobia per le vene e per il sangue che schizza. no, non il sangue in generale ma quello che schizza fuori a pressione elevata. non posso farmi prelievi, lo odio. odio quando mi sfiorano le vene.

2. le prese per il culo.
soprattutto quelle fatte da gente ignorante, con tanto di paraocchi.

3. la gente ignorante con tanto di paraocchi.
e pregiudizi a gogo, anzi, la gente che è proprio fatta di pregiudizi, la ammazzerei.

4. i bigotti.
per chi non lo sapesse sono persone devotissime alla religione, ma così tanto devote da non essere neanche flessibili verso le cose più innocenti.

5. la voglia di non crescere e di migliorarsi.
tipica dei paesi ma anche delle cittadine più piccole, forse ne sono schiava anche io.

6. i comici che non fanno ridere.
quelli che davvero sono tristissimi e fanno piangere

7. il mio cane.
che si scoperebbe qualsiasi cosa, e che mi fa la pipì in camera.

8. i dolori mestruali.
forse è oggettivo, ma io li odio troppo.

9. i film d'alta tensione
li abolirei.

10. non sopporto me stessa, quando la mia mente non è aperta, quando mi vittimizzo e quando fallisco.

la palla è ancora bollente
la lancio nella mischia,
nomino mumucs, mrfreh, e., adynaton e chicco se mi stanno a sentire.

un intensissima cagliari fra i palazzi di san michele. quartiere del cazzo, ok, ma contava la compagnia, e la compagnia era perfetta.
anche un po di poetto, giusto per non dimenticare e giusto per uscire un po di casa, che se no rischiavamo di atrofizzarci.
fiorellino piaciuto, anche se aveva una faccia del cazzo.
dormire ok, la seconda notte son crollata a mezzanotte dopo aver visto dogma, che è bellissimo.
guardate guardate guardate.
la voglia di scrivere e poca, la voglia di agire lo stesso, ma l'importante è che mi sia divertita.
qualche lacrima finale cè stata, e son contenta di questo, perchè vuol dire che ci tengo, come tengo al mio coach preferito, che ieri sono riuscita a salutare e baciare, gli voglio bene, davvero, è un grande.
per il resto tutto ok, bella serata, bei giorni, mi manca.

10 agosto 2007

Consigli per gli acquisti (e non)

non spenderete nulla, ma il titolo mi sembrava carino così.
ve lo consiglio vivamente come ha fatto la collega Alice, un po perchè è davvero bello, e un po perchè cè anche un mio articolo. ed è emozionane vedere il mio nome stampato su un giornale.

quindi cliccate quì e leggetevi comodamente il numero di Historica, soprattutto il mio articolo.

edit: si, il mio ego è più grande di una villa in costa smeralda.

09 agosto 2007

Conclusioni

e anche la grigliata è andata, ed è giusto scrivere qualche conclusione, per la seconda volta, visto che la prima è andata a farsi benedire dato che il cavo usb che tiene in vita la mia connessione ha deciso di staccarsi quando stavo caricando il post.
cose che capitano, ricapitoliamo.
allora, la grigliata è andata, ma questo è stato gia detto, bando alle ciance, diciamo piuttosto che l'amore, la classe (poco) e l'amicizia hanno trionfato, anche più delle lamentele dei vicini vista la musica alta e per di più truz..ehm.. mininale.
abbiamo due vincitori morali della serata, che sono doc e daddy, a loro va il premio per miglior anima della serata, con doc che urlava a tutti le sue voglie e daddy che mangiava l'anguria col cucchiaio intrattenendoci di tanto in tanto con qualche frase esilarante tipo "allora mandami un mms"che capisco che detta cosi è una merda, ma in quel contesto, credetemi, era fantastica.
il livello culturale della serata è racchiuso nella foto più giù, che racchiude anche il vero spirito di tutta la festa, ovvero uno spirito molto demenziale.
i momenti d'oro della serata sono:
chicca ed io che mangiamo le radici del sedano
i vicini che si lamentano
doc che intrattiene tutti
daddy che mangia l'anguria col cucchiaio
i miei capelli per tutta la sera
le tre tipe che vengono raccattate a sangio e che si annoiano a morte
io e chicca che mangiamo in camuffo
doc e prc che suonano infogatissimi come non mai
noi che mangiamo
chicca col piatto di polpi riempito da mauro usai che dice "guardate chicca quanti polpi si è messa" facendo sprofondare nella vergogna la mia povera coinquilina
mauro usai sempre
mauro usai che mangia
mauro usai che mi butta la carne
mauro usai col grembiule
la birra e la gazzosa ideata da skenny
la gente che mi tuona per riccardo (ODIO)
le formiche nel pane

e tutto quanto. si, bello, vabbe, un po mi sono offesa, l'ho ammesso, ma va bene lo stesso.

oristano non è la verità

ho avuto qualche ripensamento.
forse ieri stesso.
mi dicevo "no, non lo voglio più fare"
ciò che mi entusiasmava pochi giorni, ma anche pochi attimi, prima era svanito. ero diventata totalmente apatica e non volevo fare nulla.
non era un atteggiamento da egoista, no. lo sono molto ma non c'entrava in quel momento.
avevo perso la voglia di tutto, e non ero neanche triste, anzi, non vedevo l'ora di rifugiarmi e stare sola.
ma oggi ho di nuovo quella voglia. mi è tornata la spontaneità, la voglia di divertimento e di ridere insieme a lui, come stavamo facendo ieri.
cosi ho deciso di staccare. prima era un desiderio forte, poi debole e quasi nulla, e ora mi è ritornato, più forte.
stacco due giorni, esco, vado fuori.
vabbè non molto fuori, vado due giorni a cagliari, col mio ragazzo (ebbene, si, l'ho detto), esattamente il 15 e il 16. l'ho proposto io, e ho deciso io, e lui mi ha detto "come preferisci tu, amore".
vado via due giorni da questo casino, dal computer, dalla mia droga, da mia madre che urla e che fa la deficiente con gli ospiti, da mio padre che si incazza perchè mia madre non capisce come deve mettere i piedi per ballare il ballo sardo, da mia sorella che mi tuona, dalla mia stanza che è sempre e continuamente polverosa, per via della mia poca voglia di spolverarla, dalle mie tende che mi fanno vedere gli alberi e il muretto a fianco a casa di un colore giallino-verde, dalla mia musica, dalla mia casa a due piani più mansarda, da oristano.
da lei.
la mia città, il mio paese, il mio mondo, il mio villaggio, l'agglomerato urbano che un tempo mi sembrava immenso, dalla fantastica e meravigliosa oristano, dalla spenta oristano, dalla annoiata oristano.
perchè lei è un po come me, e un po come tutti i suoi cittadini.
bella dentro, ma con una voglia di esserlo anche fuori, con le mura ancora alte, le luci fioche che la illuminano, ma poco, giusto il tanto per vederci a dieci centimetri di distanza.
una città annoiata, come lo sono anche io. vuole divertirsi, lamentarsi e annoiarsi, tutto in un unico istante.
vuole troppo, ma non avrà mai niente.
una città che non è in grado di stare da sola. spenta nella bella stagione, per lasciar posto ad altri posti, e altrettanto spenta nell'altra stagione, quella fredda ma non brutta, per via delle persone che sono spente gia di loro.
è cosi oristano, una fantastica cittadina spenta, che tutti amano e odiano, ma dalla quale non ci si può staccare.

si, forse.. no.

a volte non so cosa mi prende.
prima ho visto un intervista in tivvù. l'intervistat in questione era una scrittrice che, ovviamente, presentava il suo nuovo libro in qualche programma mattutino per casalinghe disperate.
durante l'intervista hanno parlato del fatto che le nuove generazioni non trovano mai la vera felicità, perchè hanno già tutto, e non trovano la felicità nelle piccole cose.
i bisogni primari sono soddisfatti,
e le cose superficiali non danno la felicità. i bisogni secondari.
allora viviamo nello stato di perpetua noia.
non mi sentivo più felice, non lo so, forse era il momento, ma avevo una grande voglia di fare quello che mi ripeteva tutto il giorno.
non avevo più voglia di niente.
possibile che sia già cosi.
stamattina la felicità mi è ritornata, ma allora sono proprio io che non funziono bene a livello emotivo, non so controllarmi.
in certi momenti vorrei esplodere di felicità e urlare e abbracciare forte e piangere, in altri momenti vorrei solo rinchiudermi in me stessa, nel mio letto, e piangere, piangere come stavo per fare ieri, pensando al passato, agli errori. ho paura che mi inseguano ancora, ora più che mai.
adesso che devo fare quella maledetta iscrizione.
ma ho qualcuno vicino. e questo è un bisogno primario che mi da felicità, e spero sia sempre cosi.

07 agosto 2007

me le cerco io eh

allora i capelli li ho tagliati.
ovviemente non sono come me li aspettavo.
io convintissima di uscirne "bellina" ne esco schifosa, o almeno è quello che penso ora.
sono un funghetto simpatico e schifoso.
una merda.
per non parlare poi del mosso che mi ha fatto la parrucchiera (sotto mia richiesta ovviamente). no comment.
mi sono appena lavata i capelli, vediamo come esce con la piastra questo taglio di merda.
vabbe almeno son cambiata, almeno quello. mah...
sono convinta che ritornerò single a breve, non appena vedrà la mia testolina funghettosa.
cazzo.

Sensazioni estive

Ogni goccia di saliva che c'è in te
ho cercato di sentirla mia
la tua bocca cieca che mi aspetta
sento che ha ragionevolmente fretta

Questa estate che ci cola tra le gambe
dici che leccarla ti da un senso
sai è curioso
perchè anch'io sento lo stesso
è perchè io e te non ci crediamo che è successo

Ho il tuo profumo di sudore su di me
ma ho ancora un senso per me stesso?
e succhiando il tuo respiro ti ho sentita sussultare
la realtà che rientra proprio adesso

06 agosto 2007

errrrieccoci

certo che son felice, è un dato di fatto, una certezza matematica, come è vero che due più due nel mio mondo delle meraviglie (di cui fanno parte anche un po i radiohead) fa 5.
nel mio piccolo mondo fatto di cieli verdi e prati azzurri, dove io al 90% sono fatta di paranoie.
paranoie di qui paranoie di li, paranoie a destra paranie a sinistra, giu su di traverso oblique giri a destra e dopo lo stop vai dritto.
nella mia testolina mezza vuota che come la scuoto sento il rumore di una maracas piena di palline mollicce e umide.
in questa testa sento mille voci, no, non sono pazza, non credo almeno.
però mi ripeto questa frase
"scusami mia cara bibonzola, allora, stammi a sentire. angela ha fatto economia per convenienza, le faceva proprio cagare. fra lo stesso e ci ha messo quasi dieci anni. molta gente ugualmente, sceglie una facoltà cosi e ci stà. quindi che cazzo mi stai dicendo? non rompermi i coglioni".
e mi dico vabeh allora è cosi.
poi chiedo a qualcuno "ma son portata?"
"lo devi sapere tu"
sti cazzi.
se non lo so come cazzo faccio?
oh a me piace. porca puttana.
basta mi uccido ecco è tornata la depressione stile ela&caterino. la devo smettere corbezzoli.

devo smetterla di annacquarmi il cervello come se fosse vodka liscia (rigorosamente sputnik) da allungare con succhi a volontà in modo da sentire di meno il contenuto alcolico della bevanda.
a proposito di alcol poi, domani grande reunion da dino.
reunion di classe, ma di classe siamo in 5.
cè gente che conosco, tantissima gente che conosco, mi divertirò a stecca.
un malinteso, ma vabene lo stesso, non voglio essere tuonante, mi divertirò. si.

parrucchiera arrivooooo

eh si, questo lo devo raccontare, lo devo urlare, lo devo comunicare a tutti quanti.
forse non a tutti, però mi piace dirlo, mi piace sentirmi cosi dentro.
era gia da un po che non sentivo questa felicità dentro il mio corpo, che si insinua nelle mie viscere, che mi contorce tutto quanto, che mi fa ridere, nom non ridere.
direi piuttosto che sono sorrisini scemi.
mi guardo allo specchio e rido, faccio un sorriso mentre osservo i miei occhi lucidi, che sono più chiari in questa stagione.
sono quasiverdi, come dice riccardo, ma io li trovo castani, come sempre. ma non mi interessa il colore. non è quello che vedo quando guardo i miei occhi.
vedo soltanto un luccichio, la pupilla che vuole esplodere, il colore che si estende verso il contorno semi grigio.
vedo la felicità nei miei occhi.
la stessa che sento ora, che mi fa stare bene.
sono cambiata, oppure sento ancora il bisogno di cambiare, sempre di più, sempre di più.
disinibirsi e spogliarsi della propria vecchia pelle per acquistarne una più bella, nuova e pulita.
una pelle di ricambio, come un vestito in cui mi ci ritrovo, che mi piace e che mi sta bene.
anche per questo forte desiderio di cambiare, dettato da quest'estasi sento di dover fare qualcosa.
no, non quello che ho gia fatto, che mi fa amare ancora di più, che mi unisce ancora di più, che mi provoca un senso di stranezza.
no.
voglio cambiare anche fuori.
ieri mi sono alzata con uno schizzo, con una voglia matta di tagliarmi i capelli.
quando lo voglio fare succede cosi.
evidentemente cè qualcosa di nuovo nella mia vita che mi porta a voler cambiare anche fuori, non solo dentro.
voglio tagliarli, voglio cambiare, cosi magari questa feicità rimarrà indelebile per ancora e ancora.
speriamo.

04 agosto 2007

poesie

Io non posso stare fermo
con le mani nelle mani,
tante cose devo fare
prima che venga domani...
E se lei già sta dormendo
io non posso riposare,
farò in modo che al risveglio
non mi possa più scordare.

Perché questa lunga notte
non sia nera più del nero,
fatti grande, dolce Luna,
e riempi il cielo intero...
E perché quel suo sorriso
possa ritornare ancora,
splendi Sole domattina
come non hai fatto ancora...

E per poi farle cantare
le canzoni che ha imparato,
io le costruirò un silenzio
che nessuno ha mai sentito...
Sveglierò tutti gli amanti
parlerò per ore ed ore,
abbracciamoci più forte
perché lei vuole l'amore.

Poi corriamo per le strade
e mettiamoci a ballare,
perché lei vuole la gioia,
perché lei odia il rancore,
poi con secchi di vernice
coloriamo tutti i muri,
case, vicoli e palazzi,
perché lei ama i colori,
raccogliamo tutti i fiori,
che può darci Primavera,
costruiamole una culla,
per amarci quando è sera.

Poi saliamo su nel cielo
e prendiamole una stella,
perché Margherita è buona,
perché Margherita è bella,
perché Margherita è dolce,
perché Margherita è vera,
perché Margherita ama,
e lo fa una notte intera.

Perché Margherita è un sogno,
perché Margherita è sale,
perché Margherita è il vento,
e non sa che può far male,
perché Margherita è tutto,
ed è lei la mia pazzia.
Margherita, Margherita,
Margherita adesso è mia,

Margherita è mia...

perchè mi sento cosi, perchè sono strana, perchè sto bene, finalmente, sto davvero bene.

03 agosto 2007

Come non detto!

ovvero,
"discorsi imbecilli"

da fare qui insieme al mio nuovo amico, palla8.

stupendo.

and the winner is...

se cè una categoria di persone che odio profondamente sono gli ospiti.

sono loro, i vincitori assoluti. gli ospiti.

gente estranea che si presenta a casa tua incurante del fatto che premere il campanello per tre quarti d'ora di fila non è piacevole, soprattutto se sei concentrata su qualcos'altro, e se stai facendo i cazzi tuoi.
squillate per due tre secondi massimo, insomma. si tratta solo di buon senso.
ma quello è solo l'inizio di tutto lo strazio che viene dopo, fatto di educazione forzata, sorrisini, domande del cazzo, risposte monosillabiche per non indurre altre domande del cazzo, complimenti che sono più finti delle tette di pamela "baywatch" anderson, torte di mia madre, cumbidi vari (cumbidare = offrire), stare con quella gente per forza se no poi "barbara sei una maleducata, e sembra che noi genitori non ti abbiamo insegnato un minimo di educazione".
per non parlare dei saluti e dei classici bacini forzati.
sticazzi, insomma.
per questo sono felice di avere una casa a due piani.
appena sento passi che si avvicinano, gente giù o che passeggia con modo inquietante nel marciapiede di casa mi rintano in camera e mi rinchiudo, magari facendo anche finta di dormire.
sono areste, lo so, peggio di un gatto.
che tra l'altro è il mio animale preferito!
ma non cè da considerare solo il dopo. no, carissimi.
anche il prima, il pre-ospiti è ancora più stressante.
giornata intera di mare, torno alle nove a casa. stanca morta.
letto.
voglio solo dormire dormire dormire e dormire ancora.
h.8.30

"ahhhhhh ehhhhhhh hiiiiii ohhhhh uhhhhhh"

è mia madre, cazzo.
con quelle sua urle isteriche da checca acida.

"dove me l'hai messo il vestito cristina me l'hai ritirato tuuuuuuuuuuuu"

perchè lei le sue cose non se le ritira, anzi perchè npon si ricorda dove le mette, le cose.

"ma che cosa???!!!! guarda che è dove l'hai lasciato"
"ahh.. no perchè non ho voglia di mettermi a cercare, capito???"

ormai era già incazzata e nervosa, non poteva tradirsi.
mamma ma perchè inviti la gente, se poi diventi acida come non so cosa??
a mio discapito, ovviamente.
acida come un limone, e un secondo dopo quando vede gli estranei muta completamente, diventa la persona più gentile del mondo, mi chiama amore, tesoro, mi sfotte con gentilezza per la storia dell'università, che se lo fa un altra sola volta prendo il tavolo e glielo spezzo in testa.
mi dice "dai amore ne vuoi di torta?"
no mamma, cazzo non ne voglio di torta mi fa schifo, non l'hai ancora capito che mi fa cagare quell'impasto che fai tu e che metti in forno e che riempoi di liquore e marmellata? lo odio preferirei magiarmi un barfattolo di vernice, cazzo.

non l'ha ancora capito.

comunque è appena arrivata gente-tuono nella cucina di casa mia.
persone che urlano, che mi fanno diventare isterica.

amici di famiglia.
e la loro figlia amica di mia sorella (anche amica mia in infanzia, un infanzia che ormai non mi appartiene più), sta qualche giorno da noi per andare al mare, visto che lei è dell'entroterra isolano e grezzamente dualcheso (dicasi paese della mia madre che io o-d-i-o).

ora vado, mi attendono, devo salutare... -__-''


edit: fine in perfetto stile mUogorese, ciao a caterino e b0dom!

01 agosto 2007

sfigatto

il mio aadoratissimo gatto cheshire ha appena vomitato nel pianerottolo, appena fuori dalla mia camera.
io, che stavo andando in bagno in preda alla disperazione e con il naso colante a prendere un fazzoletto ci stavo per inciampare. nel vomito, dico.
a primo impatto credevo fosse acqua, poi ho cominciato ad incazzarmi con il cane, sospettando di una delle sue pisciatine, visto che ne fa praticamente sempre, poi quando ho acceso la luce e ho visto il mio amore coricato li vicino ho fatto due più due.
e il risultato era 5.
ma va bene lo stesso.
sono andata in bagno e mi son lavata, e nel mentre asciugavo il moccio e le lacrime con un po di carta igienica.
poi ho pulito il pianerottolo, e anche il bagno, dato che c'ero.
il gatto è scomparso dalla mia vista, forse è sceso giu.
stronzo.
ma gli voglio comunque bene.

Qualcosa credo di averla capita..

ho appena visto fahrenheit 9/11.

ho pianto,
sono schifata.